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Gaza, ISRT: “preoccupati per l’abuso della storia”

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Il consiglio direttivo dell’’Istituto Storico Toscano della Resistenza ha approvato un ordine del giorno dove si esprime solidarietà al popolo palestinese e alle famiglie degli ostaggi israeliani, vicinanza a chi è impegnato per la pace come gli equipaggi della Flotilla.

“L’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, impegnato nella ricerca e nella promozione della conoscenza del Novecento ed in particolare delle violenze, delle guerre, di ogni forma di razzismo e antisemitismo, Esprime con sgomento una netta condanna della politica di sterminio, intrecciata a obiettivi di speculazione economica ed espansione territoriale, adottata dal governo Netanyahu a Gaza contro la popolazione civile, qualificata come genocidio da autorevoli organismi internazionali”. È determinata e severa la presa di posizione del consiglio direttivo dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, presieduto da Vannino Chiti, che ieri pomeriggio ha approvato un articolato ordine del giorno.

Nell’ordine del giorno viene espressa inoltre “grande preoccupazione per un abuso della storia e delle sue categorie – come quella di antisemitismo – del tutto decontestualizzate e stravolte rispetto al loro connotato scientifico al solo fine di un’inaccettabile giustificazione delle azioni del presente”.

Il consiglio dell’ISRT “esprime piena solidarietà alla popolazione palestinese£” e di Gaza in particolare “come alle famiglie degli ostaggi israeliani e a chiunque oggi in Israele e nel mondo contrasta questa spirale distruttiva e riafferma i valori supremi dell’umanità. Esprime vicinanza agli uomini e alle donne impegnati attivamente per la pace, sotto ogni latitudine, manifestando una particolare vicinanza agli equipaggi della Global Sumud Flotilla”.

Il consiglio dell’Istituto chiede quindi azioni immediate e concrete da parte dei governi nazionali e delle autorità internazionali per fermare questa tragica deriva, in particolare in merito alla cooperazione militare in atto con Israele, e un impegno costante al rispetto del ruolo culturale e civile della conoscenza storica come cammino comune di conoscenza e non come strumento di potere.

L’Istituto condanna “con nettezza i fatti del 7 ottobre 2023 e ogni politica tesa all’annientamento dello Stato di Israele, così come ogni atto o dottrina di natura antisemita”, riconoscendosi nelle parole chiare del presidente della Repubblica Sergio Mattarella quale interprete dell’unità nazionale e difensore della Carta costituzionale che sancisce il ripudio della guerra come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali e afferma il valore delle organizzazioni internazionali rivolte ad assicurare la pace e la giustizia fra le nazioni.

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