Site icon www.controradio.it

Gaza, bambini: “abbiamo lasciato l’infermo’  i 3 bambini al Meyer tutti feriti da esplosioni di bombe

Bambini di Gaza al Meyer

Sono rimasti feriti in seguito alle esplosioni di bombe che hanno colpito le loro abitazioni i tre bambini provenienti da Gaza e attualmente ricoverati nel reparto di Chirurgia del Meyer di Firenze. Lo rende noto l’azienda ospedaliera-universitaria in una nota.

Contentezza, curiosità, sorpresa  di trovarsi in un paese straniero e che li ha accolti. Ma anche – occhi rigati dalle lacrime. I bambini della Striscia di Gaza, ora curati all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, hanno detto di “aver lasciato l’inferno”. Così riferiscono il presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti, e padre Ibrahim Faltas, francescano della Custodia di Terra Santa, che li hanno appena incontrati nei reparti. Stessa situazione per i tre ricoverati al Meyer di Firenze.

Per  quanto riguarda fratello e sorella di 12 e 15 anni, il primo ha una frattura all’omero destro in fase di guarigione, ma sarà comunque sottoposto ad accertamenti neurochirurgici e avrà bisogno di un periodo di riabilitazione. La sorella invece ha subito un trauma cranico; sottoposta ad accertamenti, anche neurochirurgici, tuttavia le condizioni non destano particolare preoccupazione.

Accertamenti anche per la mamma che li ha accompagnati, a causa di un ascesso cutaneo: è stata attivata una valutazione con gli specialisti di Careggi che la raggiungeranno al Meyer, per fare in modo che resti vicina ai suoi bambini. Più complessa la situazione del bambino di 10 anni accompagnato dal padre: è seguito dagli ortopedici del Meyer a causa di una infezione su una frattura al femore destro, operata quando era a Gaza. Probabilmente sarà necessario un nuovo intervento sulla stessa frattura; in queste ore il piccolo è sottoposto ad ulteriori esami tra i quali una angiotac.

Per tutti, fanno sapere dal Meyer, è stato attivato il servizio di mediazione culturale e di assistenza sociale, oltre al supporto psicologico. Inoltre, grazie al sostegno della Fondazione, sono stati da subito messi a disposizione anche gli alloggi per ospitarli.

Exit mobile version