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Firenze: a processo i 2 giovani che aggredirono tassista ferendolo gravemente

E’ fissata per il prossimo 18 luglio l’udienza preliminare per decidere del rinvio a giudizio, chiesto dalla procura di Firenze, per i due giovani accusati di aver aggredito un tassista di 67 anni, il 13 luglio del 2017 a Firenze, provocandogli lesioni cerebrali e neurologiche gravi e permanenti.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due indagati, Nicola Fossatocci e Houman Abbasalizadeh Ajamhy, entrambi 23enni, lo colpirono alla testa durante una lite al termine di una corsa in taxi a Firenze.
Dopo il fatto il tassista, Gino Ghirelli, riuscì ad avvisare la centrale per dire che due giovani avevano cercato di portargli via il portafoglio e che alla sua reazione lo avevano colpito, in particolare con una testata sulla tempia.
Il tassista riuscì ad arrivare a casa, dove accusò un malore perdendo conoscenza. A seguito dell’episodio l’uomo, ricoverato tutt’ora all’ospedale di Careggi, ha riportato “lesioni gravissime consistite nella perdita dell’uso dell’organo dell’intelletto per totale assenza di funzioni cerebrali, conseguente a trauma cranico con formazione di ematoma sottodurale ed emorragia intracerebrale sinistra”. Toccherà adesso al gip Anna Liguori decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dal pm Paolo Barlucchi.
Secondo quanto ricostruito, i rapinatori sarebbero saliti sul taxi, un Volkswagen Caddy, intorno alle 1,30 in piazza del Mercato Nuovo. La corsa è

terminata alle 1,40 in piazza Beccaria. Qui i due ragazzi, invece di pagare il viaggio, avrebbero cercato senza riuscirci di portare via il portafoglio al tassista. A questo punto, di fronte alla sua reazione uno lo avrebbe colpito con una testata. Il tassista, che non si sarebbe reso conto della gravità del colpo ricevuto, avrebbe guidato fino a casa, non lontano dal luogo della tentata rapina.

Giunto nel suo appartamento, intorno alle 2,20 avrebbe contattato la centrale raccontando quanto gli era accaduto. Il mattino successivo i familiari, all’oscuro di tutto, avrebbero cercato di contattarlo al telefono, senza ricevere risposta. La figlia, preoccupata, ha contattato la società per la quale lavora il padre. La centrale operativa, attraverso il sistema di geolocalizzazione di cui sono dotati i taxi, le ha confermato che l’auto del padre risultata parcheggiata nei pressi di casa. Intorno alle 18 la donna è andata nell’appartamento, trovando il padre privo di sensi, steso sul pavimento del salotto, con una vistosa ferita gonfia sulla tempia sinistra. A questo punto sono scattati i soccorsi. Ad avvisare la polizia è stato il personale dell’ospedale di Careggi.

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