Il procuratore Luca Tescaroli annuncia quattro ordinanze di custodia cautelare: nel mirino gruppi antagonisti di origine pakistana, marocchina e albanese per gli scontri dell’estate 2025 nel cuore della città.
Il procuratore della Repubblica di Prato, Luca Tescaroli, ha reso noto con un comunicato l’emissione di quattro ordinanze di custodia cautelare nell’ambito di una vasta indagine su una serie di aggressioni violente avvenute nel centro cittadino durante l’estate 2025. Secondo quanto emerso, gli episodi sarebbero riconducibili a una vera e propria faida per il controllo del mercato locale della droga, esplosa nelle strade e nelle piazze più frequentate della città. L’inchiesta, ritenuta di particolare interesse pubblico, ricostruisce uno scontro tra gruppi antagonisti composti da soggetti di origine pakistana, marocchina e albanese, che si contenderebbero le principali piazze di spaccio. Le aggressioni, condotte con modalità ritenute dagli inquirenti particolarmente allarmanti per l’uso della violenza in luoghi pubblici e affollati, avrebbero avuto lo scopo di intimidire i rivali e consolidare il controllo delle zone strategiche per lo stupefacente. Le quattro misure cautelari costituiscono il primo esito operativo di un lavoro investigativo durato mesi, che ha messo insieme testimonianze, analisi di immagini di videosorveglianza e attività tecniche per delineare ruoli, alleanze e responsabilità individuali. L’indagine resta aperta, con la possibilità che emergano ulteriori sviluppi su una rete criminale che, secondo la Procura, incide in modo significativo sulla sicurezza urbana e sulla qualità della vita dei residenti. Tescaroli, nel comunicato, sottolinea la necessità di mantenere alta l’attenzione su fenomeni di radicamento criminale legati al traffico di stupefacenti, evidenziando come lo scontro tra gruppi organizzati di diversa provenienza evidenzi le dinamiche di un mercato illegale in continua evoluzione. L’azione repressiva, viene precisato, si inserisce in una strategia più ampia di contrasto che punta a colpire non solo gli esecutori delle violenze, ma anche le strutture economiche e logistiche che alimentano il giro di droga sul territorio pratese.