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Diffamazione e calunnia: Don Biancalani querela Salvini

Biancalani

La notizia pubblicata oggi sul Tirreno. Don Biancalani contesta che, contrariamente a quanto affermato dal ministro in due post,  le persone ospitate nella sua parrocchia non siano né “presunti profughi” né clandestini”, ma migranti censiti dalla prefettura.

“Tempi duri per il prete che ama attaccare me e circondarsi di presunti profughi africani, ancora un po’ e la canonica scoppiava… Chiuso: questo il post FB di Matteo Salvini, risalente al 28 agosto scorso (all’epoca già ministro degli interni e vicepremier)  contestato da Biancalani. Poco dopo in un altro  tweet  il ministro e segretario della  Lega aveva parlato non più di “presunti profughi” ma di “clandestini africani”. In entrambi i post  la foto ritraeva il parroco abbracciato a un migrante.

Da qui la querela. Don Biancalani, il parroco di Vicofaro, Pistoia, spesso al centro delle polemiche per le sue politiche di accoglienza. Don Biancalani contesta che le persone ospitate nella sua parrocchia non siano né “presunti profughi” né clandestini”, ma migranti censiti dalla prefettura. Da qui la denuncia per diffamazione aggravata a mezzo stampa. Biancalani, assistito dall’avvocata Elena Baldi, ha sporto querela nei confronti del leader del Carroccio anche per calunnia e di omissione di atti d’ufficio.

Biancalani ha querelato, sempre per il reato di diffamazione, anche 22 utenti che hanno lasciato insulti e offese sotto il post del ministro.

 

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