Un uomo di 32 anni si è tolto la vita ieri mattina gettandosi dal tetto della propria abitazione a Firenze poco dopo che i suoi due avvocato erano andati a comunicargli l’arrivo dell’ordine di esecuzione del residuo della sua pena.
Un uomo di 32 anni si è tolto la vita ieri mattina gettandosi dal tetto della propria abitazione a Firenze poco dopo che i suoi due avvocato erano andati a comunicargli l’arrivo dell’ordine di esecuzione del residuo della sua pena: un anno e due mesi di reclusione per una rapina commessa nella zona del Gignoro. E’ quanto riporta oggi La Nazione.
“Erano circa le 10.50 – racconta l’avvocato Carlo Giugno al quotidiano, sconvolto da quanto accaduto -: abbiamo suonato al campanello e ci ha aperto lui. Abbiamo scambiato qualche parola, ci ha detto che aveva trovato un nuovo lavoro, che sarebbe iniziato con un periodo di prova, e che si stava rimettendo in forma grazie a un personal trainer. Sembrava sereno, tranquillo. Poi, con calma, gli abbiamo detto: ‘Siamo venuti per darti una notizia che mai avremmo voluto darti’. Ci ha guardati in silenzio, si è alzato, ha chiuso la porta e se n’è andato. Abbiamo pensato che fosse andato nell’altra stanza dal padre, ma poi abbiamo sentito le mandate. Quando gli abbiamo chiesto cosa stesse facendo, ha detto soltanto: ‘Pensate a mio padre'”, con cui conviveva. L’uomo è poi salito sul tetto e si è lanciato nel vuoto mentre i due legali sono rimasti chiusi dentro l’appartamento. Una dinamica che i carabinieri hanno riscontrato con i loro accertamenti, durati tutta la giornata.