La sanità pubblica valorizza il ruolo degli specialisti: medici specialisti convenzionati interni, ma anche veterinari, biologi, chimici e psicologi.
La giunta regionale ha approvato l’intesa che recepisce le novità introdotte dall’accordo collettivo nazionale dell’aprile 2024 riguardo il conferimento di incarichi di rilevanza aziendale: di fatto le aziende potranno attribuirne di nuovi con procedure interne (tre anni di durata, rinnovabili, compatibili con le attivita’ assistenziali già in essere) mentre gli specialisti potranno contare su un compenso aggiuntivo, non cumulabile con altri incarichi della stessa natura, tra quattromila e settemila euro lordi annui. Sono richieste competenze professionali e gestionali acquisite anche tramite percorsi formativi individual.
“Con questo atto – dichiarano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – siamo i primi a promuovere un modello organizzativo per gli specialisti convenzionati interni più flessibile e meritocratico, che riconosce e valorizza le competenze dei professionisti , integrandole nei percorsi di presa in carico e nei modelli di governance territoriale”.
Il numero complessivo degli incarichi aggiuntivi sarà contenuto: non potrà superare di un terzo della media degli incarichi di responsabile di branca conferiti nel biennio precedente, a garanzia di un equilibrio tra valorizzazione professionale e sostenibilità del sistema.
Il Sumai Toscana, sindacato unico della medicina ambulatoriale e degli specialisti in area sanitaria esprime un sentito ringraziamento al presidente Giani, all’assessore Bezzini e al direttore generale Gelli per l approvazione dell’integrazione all’accordo regionale della specialistica convenzionata interna.
“L’integrazione all’accordo – evidenzia la segretaria regionale Lucia Pierazzuoli – è un segnale chiaro: la specialistica convenzionata interna non è più una risorsa accessoria, ma un importante nodo del sistema sanitario pubblico regionale. Il futuro della sanità in Toscana passa anche da qui: dal rafforzamento delle reti assistenziali, dalla valorizzazione delle competenze e da un’organizzazione più vicina alle esigenze reali dei cittadini”.