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Casapound: Firenze, appello conferma condanne per botte a studenti medi

Immagine di archivio

La corte di appello di Firenze ha rigettato l’appello proposto da due esponenti di Casapound, già condannati in primo grado, che il 14 giugno 2015 aggredirono alcuni giovani della Rete degli Studenti Medi all’uscita da un convegno della Cgil nel capoluogo toscano. Alcuni riportarono lesioni con prognosi massima di sei giorni.

La corte di appello ha confermato la sentenza di condanna a 6 mesi per i due appellanti e al pagamento alle spese processuali, per “lesioni personali e minacce” ai danni di cinque giovani, tra cui, all’epoca dei fatti, un minore. Nel processo i feriti si sono costituiti parti civili e sono stati assistiti dagli avvocato Michele Bonetti e Silvia Antonellis. Secondo la ricostruzione emersa in primo grado, un gruppetto di cinque persone aveva aggredito gli studenti lanciandogli contro un bicchiere di vetro per poi sottrarre la bandiera dell’associazione e usare l’asta come arma. Infine i manifestanti erano stati schiaffeggiati, spintonati e minacciati di morte con frasi come ‘Vi ammazziamo comunisti di m…a’ e ‘La Resistenza è morta’.
Del gruppo di cinque sono stati identificati solo in due, grazie ad alcune foto scattate da un turista americano, che poi furono rinviati a giudizio. “La Corte d’Appello conferma la sentenza di condanna di primo grado del Tribunale, prendendo una posizione netta su un episodio di particolare gravità – commenta l’avvocato Bonetti – Attendiamo le motivazioni che verranno depositate entro i prossimi 75 giorni”.
“E’ una vittoria importante – dichiara Federico Allegretti, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi – che lancia un segnale chiaro a tutti i fascisti di questo Paese in un momento in cui si rischia lo sdoganamento di atteggiamenti aggressivi e violenti da parte di organizzazioni come Casapound. Ci aspettiamo che eventi del genere non si ripetano più, la legge non è dalla parte di questi soggetti criminali. Continuiamo a chiedere che vengano sciolte e proibite tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste”.
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