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Carceri: Corleone, da San Gimignano spostati 100 detenuti

“La scelta dell’amministrazione penitenziaria per San Gimignano è di intervenire per cambiare la composizione dei detenuti cioè togliere la media sicurezza e far diventare San Gimignano un carcere solo di alta sicurezza: i detenuti da spostare sono un centinaio e saranno ridistribuiti spero nei luoghi migliori per loro e mi auguro che non siano
sostituti da altre 100 persone di alta sicurezza, in modo da salvaguardare la questione della capienza regolamentare che deve essere vincolante”. Lo annuncia Franco Corleone, garante dei detenuti per la Toscana, a un convegno a Firenze.

Secondo il garante questa “può essere una scelta ragionevole però pone dei problemi: per le persone che provengono da altre regioni pone il problema della territorialità della pena e
dell’applicazione del principio del reinserimento, però può avere il vantaggio di prefigurare un intervento degli operatori omogeneo rispetto ai detenuti”.

Alla fine del 2018 più di un terzo degli reclusi nelle carceri toscani  è detenuto per violazioni della legge antidroga. I numeri sono quelli resi noti stamani  dal Garante regionale dei diritti dei detenuti, presentando il nuovo rapporto promosso in collaborazione con la Fondazione Giovanni Michelucci, il contributo di studiosi ed esperti di università e Camere penali, e il supporto delle amministrazioni penitenziarie di Firenze, Prato, Pisa, Massa e Livorno. In particolare, la carcerazione deriva dall’applicazione dell’articolo 73 della legge, che parla di detenzione e spaccio ma che dal 2006 non fa più riferimento alla “modica quantità”. “La legge va cambiata” è l’appello rilanciato oggi dal garante Corleone  a cui abbiamo chiesto anche un commento sul trasferimento di un centinaio di detenuti dal carcere di San Gimignano.

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