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Bivacchi di viaggiatori a Firenze SMS per traffico ferroviario in tilt

Bivacchi

Firenze, bivacchi di viaggiatori si sono formati nel corso delle ore alla stazione di Firenze Santa Maria Novella a causa dei pesanti ritardi dovuti al guasto nel nodo ferroviario di Roma.

I passeggeri sono in cerca di informazioni e nell’attesa di partire, che si presenta lunga, hanno creato veri e propri bivacchi sedendosi anche sul pavimento della stazione. I disagi sono evidenti e la situazione mette ciascuno in difficoltà rispetto alle proprie esigenze.

“Ho un aereo domattina da Milano, se lo perdo me lo rimborsa qualcuno?”, si sfogava una viaggiatrice. “Il mio treno – aggiunge – non è nemmeno sul tabellone, chissà se riuscirò a partire, qui nessuno ci dice niente e i numeri di telefono sono tutti intasati”.

Un’altra aspetta in stazione da quasi cinque ore: “Devo andare a Verona e mi hanno detto di prendere il primo treno che parte, anche se non è il mio, ma qui non parte niente. La cosa assurda – aggiunge – è che i biglietti costano sempre di più, ho pagato 85 euro per andare da Firenze e Verona”.

“L’Italia ormai è divisa a metà, non se ne accorgono?”, commenta un uomo che aspetta in stazione anche lui da ore con la moglie e le valigie. Intanto continuano ad aumentare le file agli sportelli informazioni e alla biglietteria e si susseguono annunci di treni in ritardo da un minimo di 150 a 400 minuti.

Ci sarebbero anche treni cancellati alla stazione di Firenze Smn secondo quanto affermano due giovani ragazze: “Il nostro treno per Milano delle 18.20 è cancellato e lo abbiamo scoperto arrivando alla stazione – dicono in fila alla biglietteria – o ci trovano una soluzione o ci pagano un albergo perché non sappiamo dove andare, è una vergogna”.

“Possibile che non ci sia un modo di arrivare al Nord – esclama un signore di fronte al bando informazioni – ditemi come posso tornare a casa”.

Complicata anche la situazione dei treni regionali. “Sui tabelloni ci sono solo i treni dell’Alta velocità in ritardo e non si capisce niente – dice uno – Io devo andare a Livorno e non so se ci sono treni in partenza”.

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