Una commissione interna per fare verifiche autonome che affiancheranno, senza sovrapporsi, il lavoro degli inquirenti è stata istituita dalla cooperativa Koine che gestisce l’asilo ‘Ambarabà Cicci Cocco’ di Soci (Arezzo) dove due giorni fa è morto il bimbo di 2 anni rimasto strozzato dal laccio della felpa, in circostanze da chiarire da parte della procura di Arezzo e dei carabinieri che portano avanti le indagini.
Koinè sottolinea in una nota che l’attività della propria commissione sarà “completamente a disposizione dell’autorità giudiziaria”. La cooperativa ribadisce di aver già fornito agli investigatori tutte le informazioni chieste e conferma la “piena fiducia nel lavoro della magistratura”. Koinè conferma, inoltre, la composizione del personale: 16 operatrici complessive, di cui 11 educatrici e cinque assistenti. Al momento della tragedia erano in servizio otto educatrici, quattro assistenti, la cuoca e l’aiuto cuoca, per un totale di 14 addetti.
Il rapporto numerico con i 60 bambini del nido, precisa Koinè, è “coerente con la normativa vigente” e tutte le operatrici sono formate e aggiornate professionalmente.
Inoltre gli spazi interni ed esterni risultano “a norma secondo le certificazioni previste”. Riguardo alla piccola pianta dove – secondo ricostruzioni – si sarebbe impigliato l’indumento, spiega la cooperativa, “non è un arredo del giardino, ma parte di un progetto didattico” ed è oggetto di manutenzione costante. La commissione interna proseguirà nei prossimi giorni gli incontri con il personale.
“L’obiettivo – afferma Koinè – è contribuire, con la massima trasparenza, alla ricerca della verità”. Intanto proseguono le indagini della procura aretina.