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Bignami sulle ‘Città 30’: “Il limite è una boiata”

Bologna Città 30

“La scelta di rendere Bologna una ‘Città 30’, ossia dove il limite di velocità di 30 km/h è esteso a tutta la città eccetto le strade a scorrimento veloce, è una gran boiata se non  concordata con i lavoratori, che poi ne pagano le conseguenze”

In occasione del convegno per i 40 anni della Uiltrasporti a Montecatini Terme, il viceministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami, si è espresso sul progetto di rendere Bologna una ‘Città 30’: “La scelta di imporre il limite di velocità di 30 km/h in tutta la città è una gran boiata se non è concordata con i lavoratori che poi ne pagano le conseguenze”.

Per il trasporto pubblico, ha continuato Bignami, “ci sono dei tempi di percorrenza forzati che corrispondono a quelli che i lavoratori devono rispettare per arrivare puntuali al lavoro”.

Tutti, riassume il viceministro, “lavoriamo affinché le nostre strade risultino il più sicure possibile, ma ciò non vuol dire imporre una velocità tale per cui chi paga è sempre il lavoratore”.

Bignami si è anche espresso a proposito della transizione ecologica, e ha sottolineato: “L’obiettivo del Fit-for-55 non è una condanna, deve essere un’opportunità, e deve essere assistita necessariamente da una sostenibilità ecologica, ma anche economica e sociale”.  Oggi, continua il viceministro, “un’auto elettrica non è un bene accessibile a tutti gli italiani, è un bene che ha un costo significativo, che rischia di determinare una scalinatura sociale tale da poter profilare uno sbarramento economico all’accesso al diritto alla mobilità, che penalizza le classi meno abbienti e consente a quelle più ricche di essere invece tutelate”.

La sostenibilità dell’operazione, conclude Bignami, “deve essere garantita dando il tempo di una riqualificazione ai lavoratori, che consenta di non destrutturare delle intere catene produttive, delle intere filiere che oggi costituiscono l’eccellenza italiana”.

 

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