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🎧Firenze come modello dove studiare la biodiversità e l’impatto del cambiamento climatico

Firenze come modello dove studiare la biodiversità e l’impatto del cambiamento climatico

Un progetto di ricerca sulla misurazione dell’impatto del cambiamento climatico nelle città che permetterà di intervenire per contenerne i danni ambientali. L’iniziativa nasce da un accordo tra l’Amministrazione comunale e la Fondazione Capellino, mentre il CNR si occuperà di progettare ed eseguire gli interventi e monitorare gli effetti. Uno di questi sarà la creazione di un habitat lungo l’Arno che favorisca il ripristino della biodiversità in città.

Audio: Andrea Giorgio, Assessore all’ambiente

Le città sono particolarmente colpite dagli effetti del cambiamento climatico: le superfici in cemento e asfalto si riscaldano e il calore viene catturato tra gli edifici; l’acqua piovana non può penetrare nel terreno reso impermeabile; l’antropizzazione ha pressoché annullato la biodiversità. Ciò riduce la qualità della vita, ma danneggia anche il verde urbano che potrebbe mitigare l’impatto del cambiamento climatico.

Il progetto presentato oggi a Palazzo Vecchio si propone di basarsi sulla scienza, anche sfruttando le nuove tecnologie: piantare gli alberi giusti, nelle giuste condizioni, con la giusta cura e soprattutto misurandone l’impatto. Alla Fondazione Capellino si deve l’idea iniziale, il finanziamento pluriennale e la scelta dei partner progettuali ed esecutivi. L’idea è stata sin dall’inizio accolta dal sindaco Nardella. L’assessore all’Ambiente Andrea Giorgio ha poi presentato il progetto alla Giunta Comunale, che lo ha approvato lo scorso 11 agosto.  l CNR-IBE è stato scelto per la parte progettuale, scientifica, esecutiva e di monitoraggio: “Il CNR supporterà con rigore scientifico tutte le attività indirizzate alla realizzazione di alcuni interventi per ridurre gli effetti del cambiamento climatico, tutto ciò attraverso un’accurata attività di monitoraggio ambientale e di biodiversità e simulando i possibili benefici derivanti dagli interventi programmati.”

L’obiettivo, su un arco di tempo pluriennale, è la misurazione dell’impatto del cambiamento climatico in città, attraverso tre azioni:

La cittĂ  verrĂ  divisa in 10 aree corrispondenti a 10 tipologie urbane per sperimentare azioni di mitigazione Le tipologie urbane rappresentano una selezione standardizzata di siti urbani, fatta in relazione alle caratteristiche omogenee in termini di morfologia e materiali urbani: da tipologie ad alta densitĂ  edilizia tipiche dei centri storici, a zone via via piĂą aperte, fino a comprendere aree industriali e commerciali e zone verdi quali parchi e giardini pubblici, nei quali verranno sperimentati interventi di mitigazione del climate change prevalentemente nature-based.

16 ettari lungo l’Arno saranno destinati  alla creazione di un habitat naturale urbano Un vero e proprio laboratorio a cielo aperto dove si sta attualmente sperimentando un sistema di analisi e monitoraggio, il più possibile replicabile ed esportabile in altri contesti urbani, indirizzato a supportare scientificamente gli effetti dell’integrazione della natura in città, dove la piccola fauna e la flora possano collaborare nel ristabilire un equilibrio della biodiversità.

Per ciascuna tipologia urbana verranno attivati sistemi di monitoraggio dei parametri fisici e dei servizi ecosistemici che, comparati con benchmark di riferimento rilevati in aree di confronto e con una adeguata modellistica in grado di simulare l’efficacia degli interventi di mitigazione, potranno consentire l’individuazione delle più efficaci soluzioni da adottare.
Si tratta di raccogliere dati per identificare quelle strategie di adattamento che rendano l’ecosistema più resiliente e che siano in grado di influenzare il modello di sviluppo urbano e gli stili di vita.

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