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🎧 Moschea di Firenze, sfratto prorogato all’8 giugno. L’imam Elzir: “Ce ne andremo solo dopo aver trovato un’alternativa”

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L’ufficiale giudiziario è arrivato intorno alle 9,30 e poi, dopo un lungo colloquio con i legali della proprietà – la Finvi di Prato – se n’è andato. Alla comunità islamica di Firenze è stata concessa una proroga fino all’8 giugno. Il tanto temuto sfratto della moschea di Firenze insomma non c’è stato, ma per l’imam Izzedin Elzir non è una vittoria.

Al termine del confronto, dopo che la proprietà si è vista negare l’intervento della forza pubblica per lo sfratto della moschea di Firenze, è arrivata una proroga a stare nell’immobile di piazza dei Ciompi per altri 40 giorni circa. La comunità islamica aveva chiesto la possibilità di arrivare al 1 novembre. In quel lasso di tempo, aveva detto Elzir, si sarebbero impegnati a trovare una soluzione. In caso contrario sarebbero andati a pregare in strada.

“Era una proposta, ma non l’hanno accettata. Ora – dice l’imam – non c’è più nessuna data. Noi siamo per la soluzione pacifica e siamo pronti a rispettare la volontà del giudice. Ma prima dobbiamo trovare un’alternativa per andare a pregare”. Si alza insomma il livello dello scontro. Già stamani la proprietà, attraverso gli avvocati, aveva chiesto l’intervento della forza pubblica per eseguire lo sfratto. Ma a margine di un vertice che si è svolto ieri in prefettura, si è deciso di non agire per motivi di ordine pubblico.

Presenti diversi fedeli, ma la situazione è sempre rimasta tranquilla. L’8 giugno l’ufficiale giudiziario tornerà in Borgo Allegri per eseguire lo sfratto della moschea di Firenze. Ma il timore è che si torni di nuovo punto e a capo. Sul posto erano presenti anche diversi esponenti politici.

In mattinata sono arrivati alcuni consiglieri del Pd, oltre alla consigliera di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu. Presenti allo sfratto della moschea di Firenze anche gli assessori Giorgio e Funaro. Quest’ultima ha poi rilasciato alcune dichiarazioni. “Il Comune non ha strumenti concreti in mano, ma continueremo a supportare come abbiamo sempre fatto. La speranza è che si arrivi presto ad un accordo. Noi siamo aperti al dialogo, ma l’alternativa spetta alla comunità trovarla”.

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