Ven 26 Apr 2024

🎧 25 aprile, con Massini a Firenze che legge Scurati

Logo Controradio
www.controradio.it
🎧 25 aprile, con Massini a Firenze che legge Scurati
Loading
/

Attesa per il 25 aprile, anche a Firenze, dove in piazza della Signoria il drammaturgo Stefano Massini leggerà il testo di Antonio Scurati censurato dalla Rai. Ma che 25 aprile sarà quest’anno?

Il servizio di Raffaele Palumbo

Sarà un 25 particolare? Qualcuno aveva persino provato ad azzardare un “andare a Milano”; ricordando la manifestazione storica del 25 aprile del 1994 – ricordate la pioggia? – a poche settimane dalla vittoria elettorale di neo disceso in campo Silvio Berlusconi e dunque dall’inizio del quasi trentennio berlusconiano. L’idea venne lanciata dal Manifesto per dire che la sinistra c’era, esisteva, era viva, numerosa. Ora la stessa idea non è stata neanche raccolta. Ci sono le amministrative, le europee e forse ha ragione Massimo Cacciari nel dire che il vero pericolo è l’assenza di una opposizione ad un governo che ha come capofila un partito erede del Movimento sociale. Sarà un 25 aprile del testo di Scurati letto da Stefano Massini in piazza della Signoria a Firenze, del candidato del centrodestra che si professa antifascista, delle deposizioni di corone e fiori e poi – “anche questa è fatta”, come disse un sindaco che per decenza non nominiamo – di corsa ad organizzare il Primo maggio. Ai nostri microfoni Vannino Chiti – neo presidente dell’Istituto storico della Resistenza – ha detto: “i tentativi di afascismo sono quelli che cercano di re-introdurre nei Paesi europei modelli simili a Orbán in Ungheria. Per evitarlo dobbiamo far parlare la memoria, non farla essere cerimonia o ricorrenza retorica, ma far sentire quei valori vivi nel presente”. Aspettiamo un museo del fascismo che spieghi a tutti come si arriva al fascismo.

25 aprile dal basso e autogestito in piazza Santo Spirito

Logo Controradio
www.controradio.it
25 aprile dal basso e autogestito in piazza Santo Spirito
Loading
/

25 aprile – Firenze, Piazza Santo Spirito: stand, concerti e un corteo per un 25 Aprile costruito dal basso e autogestito. Firenze Antifascista: “Il 25 aprile non è solo una giornata di memoria della lotta partigiana che liberò Firenze, ma un’occasione per riconoscere i mille volti con cui il fascismo cerca di ritornare tra noi”.

Audio: Francesco Mannucci.

Aprirà i battenti alle 15.30 in piazza Santo Spirito a Firenze il 25 aprile organizzato come da tradizione da Firenze Antifascista, una giornata che vedrà interventi dal palco, tanta musica e un corteo che alle 17 prenderà le vie di Firenze.

La giornata si svilupperà per tutto il pomeriggio, fino alle 17 quando da sotto monumento a Potente partirà il corteo che attraverserà le vie del quartiere, durante il quale proseguiranno gli interventi, per poi fare ritorno in piazza Santo Spirito dove si esibiranno sul palco Ivanoska e Disturbo Residuo.

Durante tutta la giornata saranno presenti in piazza punti ristoro, banchini informativi e uno spazio bambini curato da Il Melograno. Tra le realtà presenti, si ricordano: Studenti Fiorentini Autorganizzati, Sanitari per Gaza, Firenze per la Palestina, Cuba Mambi, Anpi Lanciotto Ballerini di Campi, CPA Firenze Sud, Collettivo di Fabbrica ex Gkn, Via del Leone, Genuino Clandestino, CARC. Un’insieme di realtà e organizzazioni che, quotidianamente, praticano forme di opposizione sociale dal basso, nonostante un contesto sempre più difficile.

“Il 25 aprile non è solo una giornata di memoria della lotta partigiana che liberò Firenze, ma un’occasione per riconoscere i mille volti con cui il fascismo cerca di ritornare tra noi” sottolinea Firenze Antifascista, “lo facciamo in una piazza costruita dal basso e autogestita, che fa affidamento sulla forza dei e delle militanti che la animano, persone che ogni giorno nel loro posto di lavoro o laddove vivono provano a migliorare le condizioni di vita delle classi lavoratrici e contro l’esclusione sociale e la povertà economica, prime cause dell’emersione dei fascismi”.

“Nella piazza sarà visibile ciò che noi abbiamo visto nella costruzione” conclude Firenze Antifascista: “la partecipazione di una nuova generazione di antifascisti e antifasciste decisi a lottare per il proprio presente e il proprio futuro”.

Vittime stragi nazifasciste, a Udo Surer un riconoscimento della Regione Toscana

La Regione Toscana ha conferito una targa in vetro a Udo Surer come riconoscimento dell’opera di pacificazione e di amicizia che da anni svolge nei confronti dei superstiti e dei familiari delle vittime delle stragi nazifasciste. La targa è stata consegnata oggi nella sede della presidenza della Regione a Palazzo Strozzi Sacrati dall’assessora regionale alla Cultura della Memoria. Presenti il sindaco di Cascina, il sindaco di Fivizzano e il presidente dell’Anpi provinciale di Pisa.

Quello di Udo Surer, nato Maier, avvocato di Lindau, Baviera, è un meritevole percorso di riconciliazione con un passato terribile, ignobile, che ha investito la sua famiglia e la cui scoperta lo indotto a rinnegare il padre, cambiare cognome ed iniziare una nuova vita incentrata sui valori della pacificazione e della fratellanza tra i popoli. E’ un percorso, quello di Udo, teso a costruire un ponte con i discendenti di coloro che furono trucidati dalle Ss e dal cosiddetto Battaglione della Morte, del quale fece parte anche suo padre, Josef Maier, che fu uno degli autori alle stragi di San Terenzo Monti e Vinca di Fivizzano, in Lunigiana, nell’estate del 1944.

Il presidente della Regione ha sottolineato come, dopo aver scoperto il vero passato di suo padre, Udo Surer abbia avuto il coraggio e la determinazione di volere incontrare i familiari ed i superstiti delle stragi avvenute in Italia intraprendendo un percorso di pace e di riabilitazione. Ha inoltre evidenziato come l’azione di questo avvocato bavarese sia sempre stata e sia tutt’ora condotta all’insegna dell’umiltà e del profondo rispetto per le vittime delle stragi nazifasciste.

Per l’assessora regionale alla Cultura della Memoria è motivo di orgoglio accogliere in Toscana Udo Surer dandogli una targa con il simbolo della Regione Toscana, il Pegaso alato che fu del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, un simbolo quindi denso di significato.
E’ il modo migliore di trascorrere la vigilia del 25 aprile ha voluto sottolineare l’assessora, una data che è la più importante e la più bella nel nostro calendario civile perché ci ricorda il sacrificio e l’impegno delle partigiane e partigiani che hanno combattuto per consegnarci un Paese libero, democratico e in pace, soffermandosi sul valore di questa parola oggi, alla luce dello scenario internazionale.  Consegnare questo Pegaso a Udo Surer significa ancora una volta ribadire che affondiamo le nostre radici nei valori dell’antifascismo e della Resistenza. E, come sottolineato dall’assessora alla Cultura della Memoria, sono quelle radici le solide basi per costruire un presente e un futuro che traggano insegnamento dal passato e ci aiutino ad impedire vergognosi tentativi di revisionismo e negazionismo.
Non è un caso che la  Regione Toscana abbia voluto proprio in questa legislatura inserire un richiamo esplicito all’antifascismo nello Statuto regionale, anche alla luce dei pericolosi rigurgiti nazifascisti a cui assistiamo.
L’assessora, ripercorrendo le tappe delle scelte di Udo Surer, ha sottolineato il coraggio e la determinazione di questo uomo che porta avanti un’azione preziosa di salvaguardia e diffusione della Memoria.

La storia inizia nel 1992 quando Josef Maier morì e Udo ed i suoi congiunti incontrarono i cinque figli che il padre aveva avuto da un precedente matrimonio. Da quegli incontri iniziarono ad emergere particolari inediti e terribili, una verità sconosciuta quanto agghiacciante: Josef Maier aveva aderito con convinzione al Reich e al nazismo. Udo iniziò così a svolgere delle ricerche d’archivio. Nel 2004 scoprì che il padre aveva fatto parte del tristemente famoso sedicesimo plotone della divisione Reichsführer, meglio noto come Battaglione della Morte, comandato dal famigerato generale Walter Reder. Tale battaglione, inquadrato nelle Ss, nell’agosto 1944 trucidò oltre 400 civili, tra cui molte donne e bambini, in Lunigiana.

Joseph Maier non aveva mai fatto parola dei suoi trascorsi, ma le ricerche confermarono le responsabilità del padre in alcune stragi. Così Udo decise di cambiare cognome e di intraprendere una sorta di pellegrinaggio catartico al fine di ricucire le ferite inferte a popolazioni innocenti dalla Germania nazista e da chi, come suo padre, ne fu con convinzione al servizio.

In molti anni Udo Surer ha visitato Marzabotto, Guardistallo, Sant’Anna di Stazzema, San Terenzo Monti, Valla, Bardine e Vinca di Fivizzano, raccogliendo le testimonianze dei discendenti e dei parenti di coloro che furono barbaramente uccisi.

Udo Surer ancora oggi è impegnato a rintracciare superstiti e discendenti delle vittime delle stragi nazifasciste in Lunigiana ma anche in altre parti della Toscana e dell’Emilia, vittime innocenti di eccidi perpetrati dalle truppe naziste spesso assieme ai reparti dell’esercito fascista della Repubblica di Salò.

Udo Surer è stato insignito di diverse onorificenze, tra cui la cittadinanza onoraria di Fivizzano. E ieri è stato ospite di Cascina. Oggi è la Regione Toscana a conferirgli una targa per evidenziare il suo instancabile lavoro a favore della verità: un lavoro che per Udo, negli anni, deve essere stato anche assai doloroso, perché per farlo ha dovuto dovuto prendere coscienza di una realtà brutale ed abiurare la figura paterna.

 

Rigassificatore Piombino: comune si arrende: non presenterà ricorso a CdS

Il Tar del Lazio avevo bocciato il ricorso presentato dall’amministrazione comunale contro la decisione di installare il rigassificatore a Piombino. Ieri sono scaduti i termini per l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato. Il sindaco di Piombino: “abbiamo ritenuto che la chance di successo di fronte al Consiglio di Stato fossero particolarmente basse “

Lo scorso 23 gennaio, il Tar del Lazio avevo bocciato il ricorso presentato dall’amministrazione comunale contro la decisione di installare il rigassificatore che si trova nel porto cittadino da circa un anno. Ieri sono scaduti i termini per l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato. Il Comune di Piombino non ha presentato ricorso: Il sindaco Francesco Ferrari, come riporta l’edizione odierna del Tirreno, ha deciso di interrompere la battaglia legale avviata contro l’iter autorizzativo che ha portato la nave Golar Tundra nella darsena nord del porto.

“Abbiamo ritenuto che la chance di successo di fronte al Consiglio di Stato fossero particolarmente basse – spiega Ferrari al Tirreno -, anche le tempistiche hanno giocato un ruolo: la decisione del Consiglio di Stato sarebbe arrivata, probabilmente, al termine dei tre anni di permanenza del rigassificatore nel nostro porto”. Bocciando il ricorso del Comune di Piombino, il Tar del Lazio lo aveva anche condannato a pagare 90mila euro di spese legali sostenute da Governo, Regione e Snam. La società Snam e il Governo, secondo quanto spiega il sindaco, hanno deciso di rinunciare alla richiesta delle spese e l’esecutivo sarebbe anche disponibile ad avviare un tavolo di confronto su interventi a favore della città.

“Il Comune di Piombino era stato condannato a pagare le spese legali e quindi non facendo ricorso” al Consiglio di Stato “pone le condizioni perché non vi sia alcun ulteriore strascico. E si afferma quello che ho sempre detto: che tutto il procedimento era fatto con la massima aderenza alla legalità”. Così il presidente della Toscana Eugenio Giani, commentando a decisione del Comune.

“Dopo aver avuto ragione in primo grado – ha poi aggiunto Giani – il fatto che non vi siano ricorsi in secondo grado per me rappresenta la conferma di aver fatto tutte le cose nel modo migliore. Ora c’è l’atto che come commissario avevo firmato, ovvero l’autorizzazione all’attività del rigassificatore per tre anni dietro compensazioni. A questo punto – ha continuato – io sono convinto che il Governo debba sedersi intorno a un tavolo per quelle dieci prescrizioni che avevo indicato, a cui se ne possono aggiungere altre. Io sono ben lieto che il Comune di Piombino da un atteggiamento di frontale opposizione possa ora adoperarsi perché possano arrivare delle compensazioni” per la città di Piombino”

Di Giorgi (IV), celebrare il 25 aprile non è retorica ma fedeltà ai valori democratici

“Domani è il giorno della Festa della Liberazione e io sarò come sempre convintamente in piazza a celebrare una ricorrenza che non è mai retorica, ma la testimonianza dell’impegno civico che tutti noi dobbiamo mettere per affermare i valori della  Costituzione” dice Di Giorgi

“Domani è il giorno della Festa della Liberazione e io sarò come sempre convintamente in piazza a celebrare una ricorrenza che non è mai retorica, ma la testimonianza dell’impegno civico che tutti noi dobbiamo mettere per affermare i valori di quella Costituzione che è il lascito più importante della lotta al nazifascismo espressa durante al Resistenza. Un frutto che ebbe tante radici: dalla tradizione cattolica a quella scolastica a quella comunista fino a quella repubblicana e liberale”. Così Rosa Maria Di Giorgi, ex vicepresidente del Senato candidata Iv alle europee nel collegio Italia centrale.

“Le forze migliori del nostro Paese si unirono per risollevare il nostro Paese dalle macerie del Regime e dall’abominio delle leggi razziali – aggiunge  Di Giorgi in una nota -. Celebrare la Liberazione significa ricordare che prima del ’45 le donne non votavano, che non esisteva una Carta Costituzionale e che il Fascismo aveva abolito tutte le libertà, che non c’era suffragio universale, e che l’Italia era una monarchia dittatoriale, la libertà di stampa era stata abolita, e gli oppositori venivano o eliminati o messi a tacere in carcere. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo, ed è per questo che è giusto e necessario festeggiare il 25 aprile come data fondativa della nostra repubblica democratica”.

🎧 Comunali Firenze, Stella: “FI propone 100 nuovi vigili e 10 distaccamenti polizia municipale in ogni quartiere”

Logo Controradio
www.controradio.it
🎧 Comunali Firenze, Stella: "FI propone 100 nuovi vigili e 10 distaccamenti polizia municipale in ogni quartiere"
Loading
/

Forza Italia presenta altri due candidati per il consiglio comunale: sono i fiorentini Francesca Cappellini, avvocata, già candidata alle amministrative del 2019 nella lista civica di centrodestra di Ubaldo Bocci, e Alberto Del Sarto, tassista. Tra le proposte recepite come contributo al programma elettorale, il rafforzamento della sicurezza e il miglioramento della viabilità.

Due nuovi candidati per il Consiglio comunale di Firenze e altre sei idee per il programma di governo del centrodestra, che si aggiungono alle 73 già portate in dote alla coalizione. I due nuovi candidati che correranno per Palazzo Vecchio sotto le insegne di Forza Italia sono la presidente delle camere civili di Firenze, Francesca Cappellini, e il tassista Alberto Del Sarto. “Siamo orgogliosi di presentare due grandi professionisti nelle liste di Forza Italia – spiega il coordinatore regionale del partito toscano, Marco Stella – che con le proprie competenze hanno portato tre idee sulla sicurezza e tre idee sulla mobilità per cambiare la città insieme al nostro candidato sindaco Schmidt”.
“Firenze è una città insicura – ha sottolineato Cappellini con Stella -. Per questo proponiamo l’assunzione di 100 nuovi vigili urbani, la creazione di 50 distaccamenti della polizia municipale sul territorio, dieci per ogni quartiere, usando anche i fondi sfitti di proprietà dell’amministrazione comunale, l’istituzione di un servizio civile contro il degrado. Sicurezza e criminalità sono il grande problema di Firenze, non si può più uscire tranquilli soprattutto la sera, ci sono intere aree della città abbandonate a se stesse, come le Cascine, la zona della stazione, via Palazzuolo”.
“L’altro grave problema della nostra città, sono la mobilità e il traffico – ha spiegato Del Sarto con Stella -. Qui abbiamo elaborato tre nuove idee: il raddoppio degli attuali 27 chilometri di corsie preferenziali, la rimozione di pali e verghe della tramvia per consentire ai tassisti di viaggiare anche lungo sui binari e una nuova organizzazione del traffico a Santa Maria Novella. Oggi alla stazione c’è una totale promiscuità fra pedoni, mezzi privati e trasporto pubblico, ma non può continuare a essere così. I pedoni devono passare sotto, mentre sopra deve essere tutto aperto, in particolare con un ingresso e un’entrata per i tassisti e i mezzi pubblici. Oggi c’è un imbuto per i tassisti ma anche per i cittadini, che poi dicono che il taxi costa troppo. Non è che il taxi costa troppo, è che il traffico non scorre”.
“Non solo ho l’ambizione di portare Forza Italia a essere il primo partito della coalizione di centrodestra, ho l’ambizione di vincere – ha poi aggiunto Stella -. E per vincere so che non posso andare a prendere i voti né alla Lega, né a Fratelli d’Italia, e non voglio farlo. Voglio andare a prendere i voti, intanto, fra tutti coloro che si sono rifugiati nell’astensionismo, facendo così anche un buon servizio alla nostra comunità di Firenze e al Paese. Dobbiamo convincere quegli elettori che c’è una possibilità e che c’è un partito che rappresenta alcuni valori che sono incarnati da Forza Italia. Voglio andare a prendere i voti anche fra coloro che magari votavano centrosinistra ma che si sono stancati, sono delusi di come è gestita e amministrata questa città”.

Rock Contest 2023 | La Finale

"Prenditi cura di me"