Gio 25 Apr 2024

Vittime stragi nazifasciste, a Udo Surer un riconoscimento della Regione Toscana

La Regione Toscana ha conferito una targa in vetro a Udo Surer come riconoscimento dell’opera di pacificazione e di amicizia che da anni svolge nei confronti dei superstiti e dei familiari delle vittime delle stragi nazifasciste. La targa è stata consegnata oggi nella sede della presidenza della Regione a Palazzo Strozzi Sacrati dall’assessora regionale alla Cultura della Memoria. Presenti il sindaco di Cascina, il sindaco di Fivizzano e il presidente dell’Anpi provinciale di Pisa.

Quello di Udo Surer, nato Maier, avvocato di Lindau, Baviera, è un meritevole percorso di riconciliazione con un passato terribile, ignobile, che ha investito la sua famiglia e la cui scoperta lo indotto a rinnegare il padre, cambiare cognome ed iniziare una nuova vita incentrata sui valori della pacificazione e della fratellanza tra i popoli. E’ un percorso, quello di Udo, teso a costruire un ponte con i discendenti di coloro che furono trucidati dalle Ss e dal cosiddetto Battaglione della Morte, del quale fece parte anche suo padre, Josef Maier, che fu uno degli autori alle stragi di San Terenzo Monti e Vinca di Fivizzano, in Lunigiana, nell’estate del 1944.

Il presidente della Regione ha sottolineato come, dopo aver scoperto il vero passato di suo padre, Udo Surer abbia avuto il coraggio e la determinazione di volere incontrare i familiari ed i superstiti delle stragi avvenute in Italia intraprendendo un percorso di pace e di riabilitazione. Ha inoltre evidenziato come l’azione di questo avvocato bavarese sia sempre stata e sia tutt’ora condotta all’insegna dell’umiltà e del profondo rispetto per le vittime delle stragi nazifasciste.

Per l’assessora regionale alla Cultura della Memoria è motivo di orgoglio accogliere in Toscana Udo Surer dandogli una targa con il simbolo della Regione Toscana, il Pegaso alato che fu del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, un simbolo quindi denso di significato.
E’ il modo migliore di trascorrere la vigilia del 25 aprile ha voluto sottolineare l’assessora, una data che è la più importante e la più bella nel nostro calendario civile perché ci ricorda il sacrificio e l’impegno delle partigiane e partigiani che hanno combattuto per consegnarci un Paese libero, democratico e in pace, soffermandosi sul valore di questa parola oggi, alla luce dello scenario internazionale.  Consegnare questo Pegaso a Udo Surer significa ancora una volta ribadire che affondiamo le nostre radici nei valori dell’antifascismo e della Resistenza. E, come sottolineato dall’assessora alla Cultura della Memoria, sono quelle radici le solide basi per costruire un presente e un futuro che traggano insegnamento dal passato e ci aiutino ad impedire vergognosi tentativi di revisionismo e negazionismo.
Non è un caso che la  Regione Toscana abbia voluto proprio in questa legislatura inserire un richiamo esplicito all’antifascismo nello Statuto regionale, anche alla luce dei pericolosi rigurgiti nazifascisti a cui assistiamo.
L’assessora, ripercorrendo le tappe delle scelte di Udo Surer, ha sottolineato il coraggio e la determinazione di questo uomo che porta avanti un’azione preziosa di salvaguardia e diffusione della Memoria.

La storia inizia nel 1992 quando Josef Maier morì e Udo ed i suoi congiunti incontrarono i cinque figli che il padre aveva avuto da un precedente matrimonio. Da quegli incontri iniziarono ad emergere particolari inediti e terribili, una verità sconosciuta quanto agghiacciante: Josef Maier aveva aderito con convinzione al Reich e al nazismo. Udo iniziò così a svolgere delle ricerche d’archivio. Nel 2004 scoprì che il padre aveva fatto parte del tristemente famoso sedicesimo plotone della divisione Reichsführer, meglio noto come Battaglione della Morte, comandato dal famigerato generale Walter Reder. Tale battaglione, inquadrato nelle Ss, nell’agosto 1944 trucidò oltre 400 civili, tra cui molte donne e bambini, in Lunigiana.

Joseph Maier non aveva mai fatto parola dei suoi trascorsi, ma le ricerche confermarono le responsabilità del padre in alcune stragi. Così Udo decise di cambiare cognome e di intraprendere una sorta di pellegrinaggio catartico al fine di ricucire le ferite inferte a popolazioni innocenti dalla Germania nazista e da chi, come suo padre, ne fu con convinzione al servizio.

In molti anni Udo Surer ha visitato Marzabotto, Guardistallo, Sant’Anna di Stazzema, San Terenzo Monti, Valla, Bardine e Vinca di Fivizzano, raccogliendo le testimonianze dei discendenti e dei parenti di coloro che furono barbaramente uccisi.

Udo Surer ancora oggi è impegnato a rintracciare superstiti e discendenti delle vittime delle stragi nazifasciste in Lunigiana ma anche in altre parti della Toscana e dell’Emilia, vittime innocenti di eccidi perpetrati dalle truppe naziste spesso assieme ai reparti dell’esercito fascista della Repubblica di Salò.

Udo Surer è stato insignito di diverse onorificenze, tra cui la cittadinanza onoraria di Fivizzano. E ieri è stato ospite di Cascina. Oggi è la Regione Toscana a conferirgli una targa per evidenziare il suo instancabile lavoro a favore della verità: un lavoro che per Udo, negli anni, deve essere stato anche assai doloroso, perché per farlo ha dovuto dovuto prendere coscienza di una realtà brutale ed abiurare la figura paterna.

 

Rigassificatore Piombino: comune si arrende: non presenterà ricorso a CdS

Il Tar del Lazio avevo bocciato il ricorso presentato dall’amministrazione comunale contro la decisione di installare il rigassificatore a Piombino. Ieri sono scaduti i termini per l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato. Il sindaco di Piombino: “abbiamo ritenuto che la chance di successo di fronte al Consiglio di Stato fossero particolarmente basse “

Lo scorso 23 gennaio, il Tar del Lazio avevo bocciato il ricorso presentato dall’amministrazione comunale contro la decisione di installare il rigassificatore che si trova nel porto cittadino da circa un anno. Ieri sono scaduti i termini per l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato. Il Comune di Piombino non ha presentato ricorso: Il sindaco Francesco Ferrari, come riporta l’edizione odierna del Tirreno, ha deciso di interrompere la battaglia legale avviata contro l’iter autorizzativo che ha portato la nave Golar Tundra nella darsena nord del porto.

“Abbiamo ritenuto che la chance di successo di fronte al Consiglio di Stato fossero particolarmente basse – spiega Ferrari al Tirreno -, anche le tempistiche hanno giocato un ruolo: la decisione del Consiglio di Stato sarebbe arrivata, probabilmente, al termine dei tre anni di permanenza del rigassificatore nel nostro porto”. Bocciando il ricorso del Comune di Piombino, il Tar del Lazio lo aveva anche condannato a pagare 90mila euro di spese legali sostenute da Governo, Regione e Snam. La società Snam e il Governo, secondo quanto spiega il sindaco, hanno deciso di rinunciare alla richiesta delle spese e l’esecutivo sarebbe anche disponibile ad avviare un tavolo di confronto su interventi a favore della città.

“Il Comune di Piombino era stato condannato a pagare le spese legali e quindi non facendo ricorso” al Consiglio di Stato “pone le condizioni perché non vi sia alcun ulteriore strascico. E si afferma quello che ho sempre detto: che tutto il procedimento era fatto con la massima aderenza alla legalità”. Così il presidente della Toscana Eugenio Giani, commentando a decisione del Comune.

“Dopo aver avuto ragione in primo grado – ha poi aggiunto Giani – il fatto che non vi siano ricorsi in secondo grado per me rappresenta la conferma di aver fatto tutte le cose nel modo migliore. Ora c’è l’atto che come commissario avevo firmato, ovvero l’autorizzazione all’attività del rigassificatore per tre anni dietro compensazioni. A questo punto – ha continuato – io sono convinto che il Governo debba sedersi intorno a un tavolo per quelle dieci prescrizioni che avevo indicato, a cui se ne possono aggiungere altre. Io sono ben lieto che il Comune di Piombino da un atteggiamento di frontale opposizione possa ora adoperarsi perché possano arrivare delle compensazioni” per la città di Piombino”

Di Giorgi (IV), celebrare il 25 aprile non è retorica ma fedeltà ai valori democratici

“Domani è il giorno della Festa della Liberazione e io sarò come sempre convintamente in piazza a celebrare una ricorrenza che non è mai retorica, ma la testimonianza dell’impegno civico che tutti noi dobbiamo mettere per affermare i valori della  Costituzione” dice Di Giorgi

“Domani è il giorno della Festa della Liberazione e io sarò come sempre convintamente in piazza a celebrare una ricorrenza che non è mai retorica, ma la testimonianza dell’impegno civico che tutti noi dobbiamo mettere per affermare i valori di quella Costituzione che è il lascito più importante della lotta al nazifascismo espressa durante al Resistenza. Un frutto che ebbe tante radici: dalla tradizione cattolica a quella scolastica a quella comunista fino a quella repubblicana e liberale”. Così Rosa Maria Di Giorgi, ex vicepresidente del Senato candidata Iv alle europee nel collegio Italia centrale.

“Le forze migliori del nostro Paese si unirono per risollevare il nostro Paese dalle macerie del Regime e dall’abominio delle leggi razziali – aggiunge  Di Giorgi in una nota -. Celebrare la Liberazione significa ricordare che prima del ’45 le donne non votavano, che non esisteva una Carta Costituzionale e che il Fascismo aveva abolito tutte le libertà, che non c’era suffragio universale, e che l’Italia era una monarchia dittatoriale, la libertà di stampa era stata abolita, e gli oppositori venivano o eliminati o messi a tacere in carcere. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo, ed è per questo che è giusto e necessario festeggiare il 25 aprile come data fondativa della nostra repubblica democratica”.

🎧 Comunali Firenze, Stella: “FI propone 100 nuovi vigili e 10 distaccamenti polizia municipale in ogni quartiere”

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🎧 Comunali Firenze, Stella: "FI propone 100 nuovi vigili e 10 distaccamenti polizia municipale in ogni quartiere"
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Forza Italia presenta altri due candidati per il consiglio comunale: sono i fiorentini Francesca Cappellini, avvocata, già candidata alle amministrative del 2019 nella lista civica di centrodestra di Ubaldo Bocci, e Alberto Del Sarto, tassista. Tra le proposte recepite come contributo al programma elettorale, il rafforzamento della sicurezza e il miglioramento della viabilità.

Due nuovi candidati per il Consiglio comunale di Firenze e altre sei idee per il programma di governo del centrodestra, che si aggiungono alle 73 già portate in dote alla coalizione. I due nuovi candidati che correranno per Palazzo Vecchio sotto le insegne di Forza Italia sono la presidente delle camere civili di Firenze, Francesca Cappellini, e il tassista Alberto Del Sarto. “Siamo orgogliosi di presentare due grandi professionisti nelle liste di Forza Italia – spiega il coordinatore regionale del partito toscano, Marco Stella – che con le proprie competenze hanno portato tre idee sulla sicurezza e tre idee sulla mobilità per cambiare la città insieme al nostro candidato sindaco Schmidt”.
“Firenze è una città insicura – ha sottolineato Cappellini con Stella -. Per questo proponiamo l’assunzione di 100 nuovi vigili urbani, la creazione di 50 distaccamenti della polizia municipale sul territorio, dieci per ogni quartiere, usando anche i fondi sfitti di proprietà dell’amministrazione comunale, l’istituzione di un servizio civile contro il degrado. Sicurezza e criminalità sono il grande problema di Firenze, non si può più uscire tranquilli soprattutto la sera, ci sono intere aree della città abbandonate a se stesse, come le Cascine, la zona della stazione, via Palazzuolo”.
“L’altro grave problema della nostra città, sono la mobilità e il traffico – ha spiegato Del Sarto con Stella -. Qui abbiamo elaborato tre nuove idee: il raddoppio degli attuali 27 chilometri di corsie preferenziali, la rimozione di pali e verghe della tramvia per consentire ai tassisti di viaggiare anche lungo sui binari e una nuova organizzazione del traffico a Santa Maria Novella. Oggi alla stazione c’è una totale promiscuità fra pedoni, mezzi privati e trasporto pubblico, ma non può continuare a essere così. I pedoni devono passare sotto, mentre sopra deve essere tutto aperto, in particolare con un ingresso e un’entrata per i tassisti e i mezzi pubblici. Oggi c’è un imbuto per i tassisti ma anche per i cittadini, che poi dicono che il taxi costa troppo. Non è che il taxi costa troppo, è che il traffico non scorre”.
“Non solo ho l’ambizione di portare Forza Italia a essere il primo partito della coalizione di centrodestra, ho l’ambizione di vincere – ha poi aggiunto Stella -. E per vincere so che non posso andare a prendere i voti né alla Lega, né a Fratelli d’Italia, e non voglio farlo. Voglio andare a prendere i voti, intanto, fra tutti coloro che si sono rifugiati nell’astensionismo, facendo così anche un buon servizio alla nostra comunità di Firenze e al Paese. Dobbiamo convincere quegli elettori che c’è una possibilità e che c’è un partito che rappresenta alcuni valori che sono incarnati da Forza Italia. Voglio andare a prendere i voti anche fra coloro che magari votavano centrosinistra ma che si sono stancati, sono delusi di come è gestita e amministrata questa città”.

“Is that jazz?”. L’omaggio a Gil Scott-Heron

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“Is that jazz?” debutta a Firenze in prima assoluta l’omaggio a Gil Scott-Heron firmato Eric Mingus e Silvia Bolognesi. Domenica 28 aprile alle 19.00 al Parc di Firenze per la rassegna dedicata al sound globale Mixité

Eric Mingus, figlio del leggendario Charles, insieme all’artista Top Jazz Silvia Bolognesi per un tributo in prima mondiale a un altro mito della musica: Gil Scott-Heron. Questo è “Is that jazz? Celebrating the influences of Gil Scott-Heron”, progetto nuovo di zecca targato Toscana Produzione Musica (TPM)

Eric Mingus e Silvia Bolognesi alla voce e al basso, Noemi Fiorucci e Lusine Sargsyan alla voce, Emanuele Marsico a voce e tromba, Isabel Simon Quintanar al sax tenore, Andrea Clockner al trombone, Gianni Franchi alla chitarra, Santiago Fernandez al piano, Matteo Stefani alla batteria, questo l’organico completo della band che prende il nome da un noto brano di Scott-Heron, e a cui a Firenze si aggiungeranno Pee-Wee Durante a voce, trombone e tastiere e Simone Padovani a voce e percussioni. In programma un live in pieno spirito free-disco-funk che affiancherà alle musiche di Gil Scott-Heron alcuni originali di Silvia Bolognesi, e che nei giorni subito seguenti al debutto diventerà un disco.

Il percorso di Mixité continua fino a giugno con Tartit, formazione tuareg nata in un campo profughi del Burkina Faso e capitanata dall’attivista maliana Fadimata Wallet Oumar (23/5); la flautista Top Jazz Mariasole De Pascali in un solo col respiro di un microcosmo poetico (26/5); ancora una prima firmata Toscana Produzione Musica col contrabbassista già vincitore del Premio Tomorrow’s Jazz Michelangelo Scandroglio alla testa del progetto “The iron way”: quattro musicisti da Italia e Regno Unito per tracciare una connessione tra la Maremma Toscana e Londra (31/5); Etran de l’ Aïr, band desert blues che dalle strade di Agadez porta in Europa il suo sound raffinato e potente (2/6).

INFO

🎧 Il 25 aprile in Toscana tra feste, commemorazioni e passeggiate sui luoghi della resistenza

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🎧 Il 25 aprile in Toscana tra feste, commemorazioni e passeggiate sui luoghi della resistenza
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Il 25 aprile in Toscana tra feste, commemorazioni e passeggiate sui luoghi della resistenza: Manifestazioni, concerti, cerimonie ufficiali, letture di Scurati. La Toscana si prepara a celebrare il 25 aprile con iniziative istituzionali e mobilitazioni sul territorio non solo per ricordare ma per attualizzare i valori dell’antifascismo oggi più che mai.

Audio: servizio di Viola Giacalone

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà in Toscana per il 25 aprile:  dopo la cerimonia a Roma, si trasferirà in elicottero in Toscana per essere a Civitella Valdichiana in provincia d’Arezzo, paese dove il 29 giugno 1944 avvenne l’eccidio nazista costato la vita a 244 civili.

A Firenze, dopo la i deposizione della corona d’alloro in onore dei caduti in piazza Unità italiana alle ore 10, partirà poi un corteo che raggiungerà Palazzo Vecchio dove avverrà la consueta cerimonia sull’arengario, alle 11, durante la quale prenderanno la parola il sindaco Dario Nardella, la presidente di Anpi Firenze Vania Bagni e tre studenti di scuole superiori fiorentine.  Attesa per la successiva lettura del monologo di  Antonio Scurati da parte dello scrittore e drammaturgo Stefano Massini

in Oltrarno la celebre mobilitazione promossa da Firenze antifascista: appuntamento  giovedì alle 15:30 in piazza Santo Spirito con interventi dal palco, poi alle 17 il corteo con partenza dal monumento al partigiano Potente e arrivo in piazza Tasso, per poi tornare in Santo Spirito e concludere la serata in musica con Ivanoska e Disturbo Residuo. 

Dalle 12 alle 17 in piazza Poggi a Firenze torna il pranzo popolare antifascista, con interventi, cori popolari e concertone e dj set. Alla Casa del Popolo di Settignano una giornata densa di memoria, musica e condivisione. Si parte alle 9.30 con Il cammino della liberazione, una camminata per portare un omaggio ad un luogo della resistenza, il Tabernacolo di Gello.  La Festa della Liberazione alla Casa del Popolo di Fiesole comincia come ogni anno con la tradizionale camminata per i luoghi fiesolani della Resistenza, alle 13 pranzo popolare e poi musica dalle 16.30. Nel piazzale della Casa del Popolo a Grassina si terrà “Grassina libera tutti” dalle 16, con concerti, proiezioni, mostre fotografiche e gonfiabili per i più piccoli.

 A Fornacette in provincia di Pisa alle 21 la Bandabardò & Cisco. Mentre a Livorno la 9* edizione della festa al Castellaccio nei luoghi partigiani del x° distaccamento Oberdan Chiesa.

Segnaliamo poi l’ Apertura speciale gratuita, a Uffizi, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli Tutti gli spazi saranno accessibili nei consueti orari di visita; l’ultimo ingresso sarà consentito un’ora prima della chiusura.

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