Mar 16 Apr 2024

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Via Almirante, Parrini: a Grosseto si fa bullismo dedicatorio 

Per  il senatore Dem si tratta di “una scelta che scandalizza e indigna, a maggior ragione a pochi giorni dal 25 aprile”. Critico anche il Governatore Enrico Rossi:Chiedo che sotto il suo nome sia scritto: ‘fascista e collaboratore con gli occupanti nazisti’

 “Una scelta che scandalizza e indigna, a maggior ragione a pochi giorni dal 25 aprile. Mi riferisco all’indecorosa trovata toponomastica del sindaco di Grosseto Vivarelli Colonna: far confluire in uno spazio da intitolare alla ‘Pacificazione nazionale’ due vie intestate a Giorgio Almirante e a Enrico Berlinguer. Siamo di fronte a un bullismo dedicatorio che più che un atto di pacificazione nazionale sembra una pagliacciata locale”. Lo scrive, su facebook, il senatore del Pd Dario Parrini. “Accostare Almirante a Berlinguer, dirigente di un partito cofondatore della Repubblica italiana nata dalla sconfitta del regime fascista di cui Almirante faceva parte, è una vergogna colossale” aggiunge Parrini, che chiosa:  “definire ‘illiberali’ le persone che condannano la mozione approvata dal Consiglio comunale grossetano è cosa priva di senso: perché non c’è niente di liberale e di libertario, e men che meno di serio, nel tentativo di costruire rappresentazioni distorte e ridicole della storia del nostro Paese”. Inoltre, dice ancora, “l’escamotage della pacificazione nazionale fa cadere le braccia.
 “La maggioranza di centrodestra del comune di Grosseto ha deciso di intitolare una strada a Giorgio Almirante. Chiedo che sotto il suo nome sia scritto: ‘fascista e collaboratore con gli occupanti nazisti’, come attesta il documento rinvenuto nel 1971 dagli storici dell’Università di Pisa, pubblicato da l’Unità e confermato in sede processuale nel 1974” scrive invcece su FB il presidente Rossi.
“C’era davvero bisogno di questa dimostrazione? Me lo chiedo e lo chiedo alla maggioranza grossetana che ieri ha messo in scena un altro, l’ennesimo, pietoso teatrino come una corsa a chi è più autenticamente fascista contemporaneo. Non c’era bisogno. Nel braccio di ferro tra le varie sfumature di destra che animano il Consiglio comunale ci perde la città”. Afferma il capogruppo Pd in Consiglio regionale Leonardo Marras. “A chiunque è apparso senza senso imboccare questa strada – aggiunge Marras in una nota – solo per rispondere ad una provocazione fatta apposta per dividere la destra al potere e la maggioranza, assecondandola, ha fatto un errore tattico, che diventa anche istituzionale e storico, i cui effetti si ripercuotono sulla collettività”. Anche “proporre la pacificazione nazionale è un vero e proprio vizio del centrodestra – dice ancora -, e farlo dopo settanta anni di libertà conquistata è un gesto davvero sgradevole”.

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