Ven 19 Apr 2024

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Turismo, 100 milioni di presenze in Toscana nel 2017

Lo affermano Irpet e la società SL&A turismo e territorio, per conto di Toscana promozione turistica, che hanno presentato i dati all’ Auditorium del Consiglio regionale a Firenze.

“Un vero e proprio record che rischia di essere subito superato nell’anno in corso se verranno rispettate le proiezioni che parlano di ulteriori 2 milioni in più”.

In particolare, si spiega in una nota, nel 2017 gli arrivi in strutture ufficiali aumentano del 6,2% e le presenze del 3,8% rispetto al 2016, crescita quasi equamente determinata dalla componente straniera (+4% le presenze, + 6.2% gli arrivi) e da quella italiana (+3.6% le presenze, + 6.3% gli arrivi).

Ancora, sono state 46,3 milioni le presenze in strutture ufficiali, a cui aggiungerne circa 48 stimate da Irpet in alloggi non ufficiali trainate dal vero e proprio boom di presenze in case e appartamenti di privati prenotabili online, e ulteriori 3,9 milioni in strutture ricettive inadempienti l’obbligo di comunicazione delle presenze.

La componente extraeuropea è quella più dinamica in termini di crescita e rappresentata in particolare da Russia (+40.2%), Argentina (+18.9%), Brasile (+19.9%) e Cina (+13.8%); nazionalità che costituiscono il 10% delle presenze ma che in dieci anni hanno determinato circa il 60% della crescita complessiva straniera, a favore soprattutto delle città d’arte e delle strutture ricettive alberghiere di fascia più elevata.

Nel triennio 2015-2017 i settori caratteristici del turismo hanno creato in Toscana circa 15 mila posizioni lavorative in più con contratti standard di lavoro e oltre 23 mila dal 2009.

Nel periodo 2009-2017 il saldo tra le entrate valutarie dal turismo internazionale, al netto delle spese dei turisti toscani all’estero, passa da 2 a 3 miliardi di euro. Nell’ultimo biennio aumenta del 9%.

Sull’aumento delle presenze, tre i fattori evidenziati: appunto il dinamismo dei paesi extraeuropei, la frenata dei mercati maturi dell’Europa occidentale – ancora oggi uno dei fattori più importanti del turismo regionale, quasi un terzo del totale – e la crescita degli Usa. Riguardo ai turisti americani e anche Canadesi, sono aumentati dell’8,5% l’anno scorso, contribuendo al buon risultato di Firenze e delle aree rurali più sviluppate, in particolare di quelle a sud di Siena e nell’Aretino. Segno negativo invece per le presenze da Francia (-4%), Germania e Austria (-1.2%), Paesi Bassi e Belgio (-0.5%), con riflessi negativi in particolare per destinazioni balneari come la Versilia e alcune mete del turismo rurale come l’Empolese Val d’Elsa e Montalbano, Garfagnana e Media Valle del Serchio, Valdarno Aretino, Amiata e Valdinievole. In cima alla classifica per attrattività c’è Firenze e il suo territorio: +5,7% di presenze.

Ottime poi le performance delle province di Siena (+5.8%), Arezzo (+6,7%) e Livorno,(+6,1%). Crescita superiore alla media regionale, dopo anni di regressi, anche in provincia di Pistoia (+4,1%), trainata dalla città capoluogo e dalla montagna (+9.1%). Analogo trend per Massa Carrara (+6,7%), mentre è stazionaria la provincia di Grosseto (+0.9% le presenze). In calo Pisa (-0,7%) e Lucca (-3,7%) dopo un ottimo 2016 (+7.7%). Crescita infine anche per Prato con un buon +3,4%. In base alle previsioni degli operatori per il 2018 si stima una crescita del +4% negli arrivi (+3.3% italiani e +4.4% per gli stranieri), con un aumento di fatturato del 3.4%.

“Attenzione, professionalità, capacità di condividere le strategie: su queste basi poggia l’impegno futuro della Toscana del turismo – il commento dell’assessore toscano Stefano Ciuoffo intervenendo alla presentazione dell’indagine -, non possiamo rimanere spettatori della futura domanda turistica, né possiamo permetterci di lasciare indietro realtà di grande valore che pur non essendo le città d’arte, devono diventare protagoniste di viaggi di qualità. E’ necessario dunque quel passo in più fatto di comportamenti mirati, specifici e ponderati che possano farci mettere in atto politiche sufficientemente efficaci per intercettare le domande specifiche. Siamo la Toscana dei grandi centri d’arte ma siamo anche la Toscana che deve imparare sempre di più a mettere in relazione i territori e sollecitare percorsi di qualità, coinvolgendo i turisti in quegli ambiti oggetto di una valorizzazione mirata”.

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