Mar 16 Apr 2024

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Saldi estivi 2018, al via in Toscana sabato 7 luglio

Firenze, secondo le previsioni di Confcommercio Toscana: sei famiglie su dieci parteciperanno al “rito” collettivo dei saldi estivi, al via il 7 luglio, con un budget complessivo di 225 euro.

Oltre che a quelli dei toscani si aggiungeranno ai saldi estivi gli acquisti dei turisti, soprattutto a Firenze e nelle località della costa, anche se però il periodo continua a non essere dei migliori per la moda.

Secondo Confcommercio Toscana, i toscani spenderanno 98 euro a testa per fare shopping nel periodo delle vendite di fine stagione, che in tutta la regione si apriranno ufficialmente sabato 7 luglio per concludersi martedì 4 settembre.

Secondo l’ufficio studi dell’associazione di categoria, sei famiglie toscane su dieci parteciperanno al “rito” collettivo dei saldi, riservando ciascuna un budget complessivo di 225 euro all’acquisto di abiti e scarpe a prezzi scontati.

Il fatturato atteso dai negozi al dettaglio della Toscana è di poco meno 223 milioni di euro, dei quali oltre 61 milioni nella sola provincia di Firenze. Ad aumentare il giro d’affari ci saranno poi i turisti, soprattutto nel capoluogo e nelle località più gettonate della costa. Soprattutto fra gli stranieri, infatti, l’acquisto di un capo “made in Italy” resta un “must”, meglio se con la possibilità di risparmiare sul prezzo. Il periodo continua però a non essere dei migliori per la moda.

L’invito ai consumatori è quindi di approfittare delle occasioni offerte dai saldi rivolgendosi ai negozianti di fiducia”. Poche, e precise, le regole da ricordare per uno shopping sereno degli articoli in saldo:

  1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia, nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
  5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

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