Gio 18 Apr 2024

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Rossi dopo la richiesta danni ai lavoratori TMM: “Mi autodenuncio, anch’io ho occupato con loro”

Così il presidente Enrico Rossi appresa la notizia della causa civile intentata dal liquidatore della società TMM di Pontedera, che ad agosto ha chiuso i battenti, contro gli operai del presidio permanente e il segretario della Fiom di Pisa con una richiesta di risarcimento danni di circa un milione di euro.

“Mi autodenuncio insieme ai lavoratori della TMM per aver anch’io partecipato al presidio in fabbrica durante la protesta contro i licenziamenti. Ho sobillato, come direbbe un fascista, i lavoratori incitandoli a proseguire nella loro battaglia. Me ne assumo piena responsabilità”.

Così il presidente Enrico Rossi appresa la notizia della causa civile intentata dal liquidatore della società TMM di Pontedera, che ad agosto ha chiuso i battenti, contro gli operai del presidio permanente e il segretario della Fiom di Pisa con una richiesta di risarcimento danni di circa un milione di euro.

“Rimaniamo esterrefatti di fronte a una richiesta di danni a lavoratori ai quali, dopo essere stati licenziati senza prospettive ed essersi ritrovati a riconquistarsi un lavoro da soli, arriva anche questa ultima inaccettabile offesa – ha concluso Rossi -. Pertanto mi dichiaro a tutti gli effetti al loro fianco e mi autodenuncio. Al tempo stesso mi auguro che questo atto inconsulto venga ritirato al più presto”.

“In questi giorni a 26 lavoratori ed al segretario Fiom di Pisa è arrivato un atto di
citazione dal tribunale di Pisa depositato dai legali del liquidatore della società Tmm con richiesta di risarcimento danni per un ammontare di circa un milione di euro, per aver
impedito, a loro avviso, il libero accesso allo stabilimento. Un fatto gravissimo, inaudito”. Lo riferisce Massimo Braccini, segretario generale della Fiom Toscana, in una nota ricordando che “dal mese di agosto va avanti il presidio permanente dei lavoratori Tmm di Pontedera a seguito della chiusura aziendale, nel segno della democrazia, del rispetto delle leggi e delle regoli civili”.
“La Tmm – continua Braccini – ha chiuso ed abbandonato tutti i lavoratori e adesso cerca anche di far pagare il conto del loro fallimento gestionale agli ex dipendenti che lottano per provare a costruirsi un futuro lavorativo. I lavoratori non hanno mai impedito a nessuno di entrare o uscire dallo stabilimento, né ci sono mai stati sconfinamenti fisici, tant’è che sono state sempre presenti le forze dell’ordine a garanzia di tutti”. “Il liquidatore – conclude il comunicato – dapprima aveva attuato un comportamento discriminatorio, retribuendo solo i lavoratori che non partecipavano al presidio, cosa illegale ed a cui poi ha fatto fronte, ed adesso è andato oltre, chiedendo
anche lo sgombero del presidio come se fosse all’interno del terreno aziendale”.
“Attacchi di questa natura e intimidazioni verso lavoratori licenziati, nonché la richiesta di risarcimento danni, segna un comportamento spudorato e una condizione di regressione profonda a cui è sottoposto chi lavora, un mondo capovolto, non degno di
una società civile fondata sul lavoro. Risponderemo a questo grave attacco ai lavoratori Tmm in ogni sede istituzionale, sindacale e legale. Daremo piena assistenza legale e se vi sono gli estremi procederemo con controdenunce, querele e richieste di risarcimento per i danni causati ai lavoratori”.

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