Sab 20 Apr 2024

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Moschea Firenze, Betori ‘apre’: collaborazione religioni è normalità

Il Cardinale: “a suo tempo fui insultato quando dissi che Firenze non aveva bisogno di una moschea ma di più moschee. Ribadisco l’idea che noi dobbiamo rispondere ai bisogni della gente e non fare degli emblemi”

Per la moschea di Sesto Fiorentino, “ieri è stata usata molto la parola ‘storica firma’:
mi piacere pensarla invece come una cosa molto ‘ordinaria’, perché che ci sia collaborazione tra le religioni dovrebbe essere la normalità”. Lo ha detto l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, rispondendo ai giornalisti in occasione dell’ incontro per lo scambio degli auguri di Natale.
Secondo Betori, “abbiamo avuto questa possibilità di venire incontro a una richiesta”, ed “è stato importante che ieri i soggetti fossero quattro: l’istituzione politico amministrativa
che rappresenta i cittadini, due confessioni religiose, le più significative a livello numerico, e poi l’istituzione culturale per eccellenza ovvero l’Università”. A chi chiedeva del fatto
che secondo il sindaco Dario Nardella quella di Sesto Fiorentino dovrebbe essere anche la moschea di Firenze, Betori ha sottolineato che “a suo tempo fui insultato quando dissi che
Firenze non aveva bisogno di una moschea ma di più moschee. Ribadisco l’idea che noi dobbiamo rispondere ai bisogni della gente e non fare degli emblemi. I musulmani che stanno su questo territorio hanno bisogno di uno o più luoghi di culto? Questo ce lo possono dire le comunità musulmane”. “Io ho da costruire” una
chiesa “su Firenze e ho difficoltà a individuare con precisione un terreno anche perché la logica per cui occorre avere il consenso del territorio per poter costruire chiese, che qualcuno vorrebbe applicare anche alle moschee, mi ha ahimè frenato per
un’edificazione che era già pronta”.

 

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