Gio 28 Mar 2024

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Lo schermo dell’arte presenta in anteprima italiana: 24 Frames di Kiarostami

L’ultimo capolavoro di Abbas Kiarostami acclamato a Cannes 24 Frames  mercoledì 15 novembre ore 21.30 Cinema La Compagnia alla presenza del figlio e produttore Ahmad Kiarostami.La serata si aprirà alle ore 19.00 con Superstructure 2017 live set dell’artista Hassan Khan.

La Opening Night della decima edizione dello Schermo dell’arte Film Festival mercoledì 15 novembre si aprirà alle 19.00 al Cinema La Compagnia con il live set Superstructure 2017 di Hassan Khan, vincitore del Leone d’argento per il Promising Young Artist della Biennale di Venezia 2017. L’artista egiziano coinvolgerà il pubblico in una performance di tre pezzi realizzati tra il 2011 e il 2015 con ascolti lenti e sospesi e temi ritmati per essere ballati. Per queste composizioni uniche, che sfuggono a qualsiasi classificazione, l’artista utilizza brani precedentemente registrati e improvvisazioni live per le quali usa feedback, filtri, processori, manipolazioni con il laptop, sintetizzatori virtuali, insieme a vocalist e vari strumenti come ensemble di ottoni, quartetti d’archi, strumenti della musica araba classica, Gamelan, battiti di mani e pianoforte.

La sua pratica artistica, che spazia tra film, video, fotografia, installazione, scrittura e musica, sarà, inoltre, al centro del Focus on 2017 giovedì 16 novembre con una lecture dell’artista alle 15.45 a Cango Cantieri Goldonetta e con la proiezione di tre dei suoi video alle 19.30 al Cinema La Compagnia: Jewel (2010), Muslimgauze R.I.P. (2010) e Blind Ambition (2012).

A seguire alle 21.30 Ahmad Kiarostami introdurrà la prima italiana di 24 Frames (2017), ultimo capolavoro del regista Abbas Kiarostami, accolto con entusiasmo al festival di Cannes 2017. Terminato da Ahmad nei mesi successivi alla scomparsa del padre avvenuta nel luglio 2016, il filmè un dialogo tra il lavoro di filmmaker e di fotografo del grande maestro iraniano, vincitore della Palma d’oro a Cannes con Il sapore delle ciliegie nel 1997 e Leone d’argento per Il vento ci porterà via al Festival del Cinema di Venezia nel 1999. Un’opera poetica che celebra i due linguaggi artistici ai quali Abbas Kiarostami ha dedicato l’esistenza, cinema e fotografia, una meditazione sul passaggio del tempo, sulla trasformazione di territori e sulla fragilità dell’esistenza.

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