Ven 19 Apr 2024

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Leopolda, tra millennials e fake news al via la kermesse renziana

Oggi tocca ai tavoli. “Non lasceremo più passare niente” ha detto d Renzi a proposito delle fake news contro il Pd immesse sui social e sulla Rete da una serie di account “riconducibili a soggetti politici”

L’attacco alla fake news, insieme con l’apertura alle allenza (CP e AP) sono stati i due punti forti dell’apertura di ieri alla Leopolda. Sullo schermo sono state mostrate o foto taroccate o video manipolati comparsi sui social per far circolare false notizie contro lo stesso Renzi e gli altri dirigenti o ministri del Pd. “Attenzione non è uno scherzo – ha detto Renzi – ma è una tecnica che punta a cambiare il dibattito democratico di questo paese. Io l’ho sottovalutato quando ero a Palazzo Chigi. Non pensavo che ci fosse chissà che cosa, fino al periodo del dibattito sul referendum”. “Sono centinaia di piccole e grandi storie – ha proseguito – diffuse sulla Rete. Molte di queste notizie stanno risalendo alle stesse persone che le lanciano. In una inchiesta pubblicata poche ore fa sul sito del New York Times si sottolinea la clamorosa circostanze che questi account che lanciano queste fake news afferiscono a soggetti politici”. Tra esse ci sono “persone taggate talvolta da luigi DI Maio”. “Questo è un modo di fare infame – ha aggiunto – Se c’è dibattito noi siamo pronti, se discutere sul merito siamo qui, e non abbiamo paura di nessuno. Ma la strategia di inventare cose false per inquinare la democrazia in Italia ha superato il livello di guardia. Su questo tema si gioca la credibilità davanti ai nostri figli e qualcosa si deve fare”. Renzi ha quindi annunciato l’azione in sede civile contro la moglie di Renato Brunetta che nei mesi scorsi aveva ammesso di essere dietro l’account di una persone inesistente che aveva calunniato i ministri Pd. “Attenzione – ha insistito – questo è il frutto complessivo di attacco contro di noi. Facciamo paura perché abbiamo idee. Noi dobbiamo lavorare quali sono le idee, ma non dobbiamo commettere l’ errore di sottovalutare il clima di fango costruito con questa campagna”.

Sul palco della Leopolda anche  tanti millennials, arrivati da svariate parti d’Italia, sul palco della Leopolda insieme a Matteo Renzi come co-presentatori e per raccontare come mai hanno deciso di fare politica. “Io lotto per dar voce a noi giovani che per troppo tempo siamo rimasti inascoltati. In particolare le donne”, dice Giorgia, di Roma, all’ultimo anno di legge, richiamando per assonanza, nell’attacco del suo discorso, il titolo della Lepolda 8 (L8). “Io lotto perchè i miei coetanei possano riuscire a studiare a scuola tutta la storia del Novecento, cosa surreale che a tutt’oggi non succede”, prende la parola Bernard, 19 anni, di Pistoia. “Io lotto per tutti quei giovani che non si sentono rappresentati da nessuno, ai quali bisogna dare delle risposte”, aggiunge un giovane al suo fianco , spiegando di studiare economia.

“Stasera cominceremo con la lotta alle fake news e per la verità poi domani avremo circa 90 tavoli e da ogni tavolo vorrei una proposta concreta. Quanto fatto nei Mille giorni, piaccia o no, non ce lo porta via nessuno, l’Italia era in crisi e sta uscendo. Ora basta con il ricordo dei mille giorni, facciamo proposte per il futuro”. Così Matteo Renzi, aprendo la Leopolda, indica il menu della kermesse spiegando il senso di L8 come “lotto per”.

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