Gio 25 Apr 2024

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Fatture per operazioni inesistenti, arrestato imprenditore Dagostino

E’ stato arrestato l’imprenditore a Firenze che emetteva fatture per operazioni inesistenti: ipotizzata evasione di Iva e imposte per 3 milioni di euro.

Un imprenditore del settore immobiliare, 51 anni, è finito agli arresti domiciliari, in esecuzione di misura di custodia cautelare, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla guardia di finanza di Firenze su una presunta evasione di Iva e imposte sui redditi per circa 3 milioni, realizzata utilizzando fatture per operazioni inesistenti.

Tre in totale gli indagati. Le indagini, coordinate dalla procura di Firenze, avrebbero fatto emergere, si spiega in una nota delle fiamme gialle, “la sistematica indicazione nelle dichiarazioni dei redditi ed Iva di diverse società riconducibili agli indagati, operanti nel settore immobiliare e con sedi tra le province di Firenze e Milano, di fatture per prestazioni di servizi e cessioni di beni fittizie per diversi milioni di euro”.

Contestualmente, sono state eseguite diverse perquisizioni ed eseguito un sequestro preventivo di beni per circa 3 milioni di euro, pari all’importo delle imposte evase, nei confronti anche degli altri due soggetti indagati, un 44enne e un 49enne.

E’ l’imprenditore pugliese Luigi Dagostino, 51 anni, diventato in Toscana il ‘re degli outlet’, l’imprenditore arrestato oggi dalla guardia di finanza in esecuzione di un’ordinanza del gip Fabio Frangini e su richiesta del pm di Firenze Christine von Borries.
Il pm temeva l’inquinamento delle prove e la reiterazione dei reati fiscali, quindi ha chiesto al gip di arrestare Dagostino. I reati contestati, per evasione delle imposte sui redditi e dell’Iva, riguardano una società di cui Dagostino risultava amministratore, la Andi di Figline Valdarno (Firenze) cancellata dal Registro delle imprese di Firenze nel 2016 che si è avvalsa dell’utilizzo di numerose fatture per operazioni ritenute da inquirenti e GdF inesistenti così da costituire fittizi elementi passivi.
Le fatture erano emesse da società pugliesi, tra cui la Building & Engineering di Barletta srl, amministrata da Leonardo Dimonte, la ditta individuale Ruggiero Rizzitelli di Barletta che il gip nel suo provvedimento definisce ‘cartiera’, la Bielle Costruzioni, Futura Costruzioni e House Builders, tutte di Barletta. Il nome di Luigi Dagostino è stato anche accostato – per vicende distinte da questa – a quello di Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo Renzi, riguardo a rapporti d’affari che legano i due e anche riguardo a un’inchiesta per fatture false dove la procura di Firenze il maggio scorso ha chiesto il rinvio a giudizio per Tiziano Renzi, la moglie Laura Bovoli e lo stesso Dagostino.

 

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