Gio 25 Apr 2024

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Corruzione lavori carcere San Gimignano, 2 patteggiano

Mazzette per lavori edili al carcere di San Gimignano (Siena): per questa vicenda hanno patteggiato condanne per corruzione l’imprenditore fiorentino Stefano Fani, legale rappresentante della società Sire e già presidente dell’Associazione costruttori edili (Ance) di Firenze, e Francesco Saverio Marino, funzionario tecnico del Provveditorato regionale alle Opere pubbliche di Toscana e Umbria.

Davanti al giudice Alessandro Moneti  per i fatti di San Gimignano sono stati patteggiati 1 anno e 4 mesi Fani, 1 anno e 5 mesi Marino. Fani ha versato allo Stato un risarcimento di 36.000 euro. I due furono arrestati con una mazzetta da 2.800 euro la sera del 3 novembre 2016, soldi che passavano da Fani a Marino. Non era la prima volta che correva una mazzetta: Marino avrebbe avuto altri 2.200 euro nel maggio-giugno 2016 da un altro indagato che avrebbe agito per conto dello stesso Fani. Delle mazzette fu lo stesso Fani a parlare due giorni dopo l’arresto agli inquirenti e successivamente anche Marino confermò il rapporto corruttivo.

I difensori hanno evidenziato la ‘buona volontà’ dei loro assistiti anche riguardo al fatto di aver raccontato della prima mazzetta di cui gli investigatori non sapevano niente. Nell’inchiesta, coordinata dal pm Christine von Borries, ci sono altri tre indagati, due fiorentini e un kosovaro, tutti imprenditori edili proprietari di altre tre ditte: questi hanno chiesto al giudice la ‘messa alla prova’ che, in caso di accoglimento, sospenderebbe per loro il processo. L’udienza relativa è prevista il prossimo 12 settembre.

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